· 

TWO IS MEGL CHE DAN

La prima cosa che viene chiesta ad un Insegnante di arti marziali è, in genere, "che Dan sei?"
a cui seguono in genere le classiche frasi:
- "allora con te bisogna stare attenti"
-" Ma allora sei registrato ai carabinieri come arma vivente"
-"Fammi una mossa"
eccetera...
tralasciando queste simpatiche domande ( a cui risponderemo più avanti), la prima è piuttosto interessante...
perchè il Valore di un insegnante, è OVVIAMENTE  misurato in gradi "Dan".. misura registrata naturalmente al Bureau international des poids et mesures (istituto internazionale dei pesi e delle misure). (DISCLAIMER: non è vero.. sono solo sarcastico)

e come ogni unità di misura, più alto è meglio è..

 

Quindi è molto facile trovare in giro dei Maestri con gradi altissimi (9°/10°/11° e su) a cui vanno aggiunti normalmente titoli onorifici in lingua incomprensibile (giapponese, cinese, coreano e filippino sono i più gettonati).

Ecco quindi un proliferare di maestri 10° Dan Kyoshi/Meijin o altre amenità simili....
ma..

 

Cerchiamo di fare chiarezza, una volta per tutte...

 

A parte pochi casi (si contano sulle dita di un falegname goffo)

- Se un maestro ha Dan oltre l'8° puzza di marcio. (il Dan, il maestro magari si lava pure)
- Se un maestro ha gradi MOLTO alti in  MOLTE discipline marziali la puzza di marcio aumenta esponenzialmente...
- Se un maestro ha aggiunto il titolo di Meijin turatevi il naso
- Se, oltre a tutto questo è pure giovane (<60anni) Fuggite, sciocchi!!

giusto per Chiarire:

SIGNIFICATO DI DAN

da Wikipedia:

Dan ( livello, grado) è un termine giapponese che, nell'ambito dal sistema di valutazione Dan-i, identifica i diversi livelli di abilità o d'esperienza che si possono acquisire in una disciplina, principalmente nelle arti marziali

Il termine Dan viene utilizzato anche in altre pratiche tradizionali giapponesi come l'ikebana, il go o la cerimonia del tè.

Le regole base per l'ottenimento dei dan:

 

  1. I livelli possibili sono tradizionalmente in ordine crescente di abilità dal primo al decimo.
  2. Il primo dan corrisponde al momento in cui, nelle scuole tradizionali, il candidato all'apprendistato finisce il suo periodo di prova e viene considerato come degno di ricevere il vero insegnamento. Parlando in senso stretto, il primo dan è il grado di debuttante, mentre il decimo dan è in generale riservato al fondatore dell'arte marziale, e non può essere conferito se non da lui stesso. Questa situazione ha portato alla scomparsa di questo grado da alcune arti marziali.
  3. I primi dan possono essere generalmente ottenuti conquistando una sufficiente quantità di punti nelle competizioni ufficiali oppure sostenendo degli esami.
  4. I gradi più elevati richiedono anni ed anni di esperienza e tramite l'insegnamento o la ricerca occorre fornire un importante contributo nella disciplina delle arti marziali.
  5. I gradi più elevati non possono essere conferiti che dal titolare di un grado superiore rappresentante una istituzione centrale.

 Nella maggior parte delle arti marziali, la qualità di detentore di un grado dan (yūdansha) è evidenziato dall'indossare una cintura nera.

Storia

Il sistema di classificazione e valutazione Dan-i fu ideato nel go da Honinbo Dosaku (1645–1702), un giocatore professionista di go del periodo Edo. Prima della sua invenzione, la classificazione era valutata con la comparazione degli handicap e tendeva ad essere vaga. Dosaku valutò il titolo più alto come Meijin 9º Dan.

[cut]

Il sistema di classificazione dei dan fu trasferito alle arti marziali da Kanō Jigorō (1860–1938), il fondatore del judo. Kanō partì con il sistema moderno di gradi nel 1883 quando premiò con lo shodan (il grado più basso di dan) due dei suoi studenti anziani (Shirō Saigō e Tsunejirō Tomita). Precedentemente, le scuole di arti marziali premiavano meno frequentemente con licenze menkyo o pergamene segrete.

OK, QUINDI?

In Italia non esiste una "certificazione" del grado, se non quella data dall'iscrizione al registro CONI tramite una Federazione nazionale o un Ente di Promozione sportiva.

Se la Federazione Italiana (Filjkam) ha un controllo molto stretto sui propri iscritti, sopratutto se si tratta di Judo o Karate , gli Enti di promozione Sportiva sono molto più tolleranti.

 

Spesso questi Enti certificano dei gradi senza averne vera competenza, oppure fanno finta di niente perchè i sedicenti Maestri possono portare decine/centinaia di iscrizioni..
Pertanto accettano tranquillamente di certificare gradi anche molto molto elevati in cambio di una congrua somma di denaro.

 

è politica.

punto.

 

Quindi, come fare per capire se un grado è meritato?

- Guardare la storia del Maestro, da chi ha studiato e per quanto tempo
un Maestro non avrà problemi a dimostrare da CHI ha ricevuto i propri gradi ed in che occasioni.


- In genere i falsi Maestri si riconoscono gradi molto alti l'un l'altro (se tu dai il 10° dan a me io dò il 10° a te) in un circolo di autoreferenzialità.. quindi è opportuno guardare anche la storia dei Maestri dei Maestri.

 

- come dicevamo prima, gradi oltre il 7° sono sempre sospetti, a meno che non siano stati conferiti per meriti particolari...per esempio nel Judo è più comune trovare Maestri che hanno votato la propria vita alla diffusione dell'Arte ed hanno ricevuto il riconoscimento da commissioni Nazionali o internzionali.

 

- i "titoli"  di Kyoshi/Hanshi/Shihan vengono in genere riconosciuti a personaggi di spicco e non vengono mai usati quando si parla di sè.. (è considerato maleducato presentarsi con un "sono Kyoshi Pincopallo").. se qualcuno lo mette per prima cosa, difficilmente lo ha guadagnato.

e' invece giusto presentare una persona con il grado "questo è Kyoshi Pincopallo, Maestro 6° dan di sufituzujutsu).

 

- Il titolo di Meijin si usa ESCLUSIVAMENTE per il gioco del Go o per alcune personalità della cultura, e viene conferito dall'imperatore del Giappone.
PUNTO. non ci sono eccezioni

 

- Il titolo di Soke (caposcuola) viene conferito a chi abbia ricevuto COMPLETAMENTE la conoscenza di una scuola e ne sia divenuto il legittimo successore.

  Nel caso abbia creato una propria scuola (partendo da quelle che ha padroneggiato) viene chiamato generalmente Shodai Soke.
  I Soke occidentali riconosciuti ed "accettati" in Giappone sono molto pochi.. In genere le scuole vengono considerate patrimonio giapponese e vengono quindi

  trasmesse a caposcuola Giapponesi.
  Esistono naturalmente delle eccezioni, ma si contano sulle dita della mano.
 In genere quelli che si proclamano Soke 10° Dan di una scuola inventata da loro sono solo degli arroganti che non hanno capito nulla di ciò che è una Scuola Giapponese tradizionale, e pensano che sia più facile creare qualcosa di "nuovo" che studiare approfonditamente. cose del tipo " se non riesco a laurearmi, creo un università tutta mia in cui sono io Rettore"

- Come scrivevamo prima : Se uno ha Molti gradi in molte Arti, generalmente ha un curriculum falso. Padroneggiare un'arte marziale sola fino ad alti livelli è già un impegno di una vita... arrivare all'8/10° dan in tre/quattro arti diverse è quasi impossibile. (a meno che uno non abbia la fortuna di poter praticare ESCLUSIVAMENTE arti marziali e direttamente in Giappone con i massimi esponenti ).

 

Alcuni esempi positivi:

- Il Soke del Moto ha Yoshin Ryu Jujutsu, Akiyoshi Yasumoto , è anche 6° dan di Iaido e 3° di judo .
- il M° Bruno carmeni è 9° dan di Judo
- il M° Mauro Toso , responsabile Italiano per il MHYRJJ è 7° Dan di Jujutsu, 3° dan di Judo.

 

Vedete.. questi esempi hanno dei gradi elevati, ma se confrontati con alcuni maestrucoli che sfoggiano 9°/10°11°dan e titoli altisonanti, sembra quasi che non abbiano fatto abbastanza nella loro vita marziale.

 

 

Questo detto (scritto)  lascio alcuni consigli:

 

1) NON GIUDICARE IL MAESTRO DAL NUMERO DI DAN O DAL NUMERO DI ALLIEVI

Informatevi, cercate, chiedete e, in ultima analisi usate con saggezza la "Legge di Grunf"

(dal soprannome di un Maestro di Aikido che stimo, Angelo Orientale) che recita  :

 

2) " VAI, PROVA, VALUTA, SCEGLI"

Perchè, in fondo, il Tatami non mente mai.

Anche se magari ci metterete degli anni a capire che il Mestro che state seguendo non è quello giusto per voi, intanto avrete "affinato il gusto".

 

3) GUARDATI DAI MAESTRI ARROGANTI O CHE HANNO UN CULTO DELLA PERSONALITA'
i migliori Maestri che abbia mai conosciuto sono molto umili ed hanno sempre dei dubbi sulla propria pratica

 

Detto questo... cercate il Maestro che vi fa stare bene con voi stessi e con la vostra pratica...
Un bravo Maestro lo ricorderete per quello che Vi ha insegnato.

Un cattivo maestro vi insegnerà gli errori da non fare.

L.G.

 

Scrivi commento

Commenti: 0