Noi mamme di figli judoka : periodo gare.
Bene, se il periodo gare coincidesse con la prova costume saremmo tutte tranquille, infatti in questo periodo in nostro stomaco si rimpicciolisce, tra ansie e preoccupazioni, facendo passare solo
il minimo necessario per la sopravvivenza, e questo vale anche per i nostri figli.
Come potrete vedere, infatti, in questo periodo siamo tutte delle silhouette.😉
Se la preparazione alle gare per i nostri figli è fatta da mesi di allenamento, la nostra si concentra tutta nel giorno prima, per preparare tutto il necessario:
judogi candido , lavato e inamidato che sembra di cartone ,(e mi chiedo come facciano a portarlo tra peso e durezza);
cinture Bianche e rosse, che spesso rimangono nei vari palazzetti dove si svolgono le gare e che periodicamente vanno ri-acquistate;
Generi di prima necessità, fondamentale l’acqua e la barretta di cioccolato in caso di calo di zuccheri,(non solo per i figli ma soprattutto per le mamme).
E la sera prima, cena super leggera per evitare sorprese, altrimenti sgarriamo il peso!!! Poi nanna presto… e di solito non si dorme!
Il mattino della gara ci si alza di buonora, intontiti e assonati per la notte insonne, comunque pronti per affrontare la giornata. Colazione, controllatina al peso e finalmente si parte, generalmente (e per fortuna) in compagnia di un compagno di squadra con mamma o papà a seguito, così almeno si ride e si scherza spensierati.
Di solito si arriva al palazzetto tranquilli e sereni, ma più si avvicina l’ora del controllo peso, più l’ansia cresce.
Per fortuna a questo punto interviene il nostro caro maestro che invita le mamme iperagitate, a recarsi altrove (con tono scherzoso, naturalmente).
Dopo un po’ si dà inizio alle danze: riscaldamento, affissione dei vari gruppi e si comincia…ed e qui che vedi le mamme che iniziano a passare da una carnagione all’altra…rossa, bianca , rossa …
E i nostri figli?
Sono li sul tatami che cercano di dare il meglio di loro, cercando di ricordare gli insegnamenti ricevuti( che a volte, sul più bello, non si ricordano), tutto questo in 3 lunghi minuti.
Può andar bene , può andar male, li vedi uscire sorridenti o con gli occhi lucidi dopo la giustificata ramanzina del maestro, ma sono lì che cercano il nostro sguardo per avere il conforto che solo mamma o papà sanno dare.
Ed è lì che di solito noi mamme indossiamo la nostra maschera (o corazza), li consoliamo, facciamo le nostre battute stupide e tra noi pensiamo “ se potessi lo prenderei a calci in ….quello che ti ha buttato giù” però sai che d’altra parte c’è un genitore che gioisce e quindi va bene così.
Nella gioia o nel dolore a fine gara si torna a casa e tuo figlio ti dice “Mamma sai, nello spogliatoio il ragazzo che mi ha battuto è venuto a complimentarsi con me, mi ha detto che sono stato bravo” e gli torna il sorriso….
E noi mamme siamo soddisfatte perché il judo è così, è un insegnamento di vita, ogni sconfitta è una vittoria e che questi ragazzi , i nostri figli, con i loro eccezionali maestri sono legati da uno sport semplicemente magnifico.
Tiziana Gandin
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Valeria (mercoledì, 03 aprile 2019 15:11)
Quanta verità...meravigliosa.